Finalmente in scena a Milano, al Teatro Carcano, a poco più di un anno dal debutto al Rossetti di Trieste, MAGAZZINO 18. Lo spettacolo scritto e interpretato da Simone Cristicchi ripercorre con toni di profonda pietà e grande accuratezza una delle pagine più dolorose e misconosciute della nostra storia.
Al Porto Vecchio di Trieste c’è un “luogo della memoria” particolarmente toccante. Racconta di una pagina dolorosissima della storia d’Italia, di una vicenda complessa e mai abbastanza conosciuta del nostro Novecento. Ed è ancor più straziante perché affida questa “memoria” non a un imponente monumento o a una documentazione impressionante, ma a tante piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità.
Cristicchi, colpito da questa raramente frequentata pagina della nostra storia, ha deciso di ripercorrerla in un testo che prende il titolo proprio da quel luogo del Porto Vecchio di Trieste dove gli esuli – senza casa e spesso prossimi ad affrontare lunghi periodi in un campo profughi o estenuanti viaggi verso lontane mete nel mondo – lasciavano le loro proprietà, in attesa di poterne in futuro rientrare in possesso: il Magazzino 18. Coadiuvato nella scrittura da Jan Bernas e diretto dalla mano esperta di Antonio Calenda, Cristicchi parte proprio da quegli oggetti privati, ancora conservati al Porto di Trieste, per riportare alla luce ogni vita che vi si nasconde:
Lo spettacolo è punteggiato da canzoni e musiche inedite di Simone Cristicchi, eseguite dal vivo. Per le musiche di Magazzino 18 a Cristicchi è stato assegnato il prestigioso premio Le Maschere del Teatro Italiano 2014.
Potrebbe conquistare il titolo di “miglior progetto sonoro” dell’anno per l’edizione 2014 dei Premi Ubu, il maggior riconoscimento del teatro italiano. Lunedì 15 dicembre, al Piccolo Teatro di Milano, la cerimonia finale deciderà l’attribuzione del Premio.
Al Teatro Carcano di Milano
da mercoledì 26 novembre a domenica 7 dicembre 2014